|
(...) E di tanto in tanto passa pure lo Stufaro che, per la precisione, ama definirsi Fumista. Dovete sapere che tanto, tanto tempo fa si festeggiava una festa pagana, detta del Primo Maggio, dove c'era la banda che suonava una canzone che non si ricorda più nessuno, detta dell'Internazionale. In testa al corteo, che si snodava per la città, prendeva posto lo Stufaro, con paglietta e giannettina, il bastone di bambù, con la camicia immancabilmente ornata dal grande fiocco nero degli anarchici, e la bandiera della C.N.T. che aveva fatto la guerra di Spagna. Il fumista era anarchico, e si era fratturato la mascella entrando al bar Mombaruzzo nell'intento di eliminare un avversario politico, spianando ben due pistole; ma non essendosi accorto di uno scalino all'ingresso, vi era inciampato, cadendo in avanti e provocandosi il trauma che gli avrebbe segnato per sempre la ghigna. (...)
(Tratto da "Cani e canaglie" di Marco Peressi) |